STASERA CON ParlaMente 18 luglio 2014

lunedì 15 luglio 2013

Homer Simpson ha perso La Voce: addio a Tonino Accolla

Quello del doppiatore è un mestiere duro e indispensabile, come il mediano o lo spalaneve. Anche se il successo di un film dipende in gran parte dal doppiaggio, quasi sempre a raccogliere il merito di una gag comica o una battuta epocale è l'attore, tralasciando quanti traduttori abbiano sudato per adattare all'italiano un'allitterazione inglese e la fatica necessaria a dare una voce credibile ad un protagonista. Eppure pensate a Rocky Balboa con la voce di Pupo. Sarebbe tremendo, vero? Il lavoro del doppiatore è di fiato e resistenza (un esempio su tutti, la cadenza massacrante del Sergente Hartman in Full Metal Jacket), la cui gratificazione è un trafiletto nei titoli di coda, quando le poltrone del cinema si svuotano e gli immancabili spettatori assonnati si sgranchiscono le gambe. Poi ci sono i migliori, quelli cui il pubblico si affeziona perché la loro voce è sinonimo di grandi capolavori del cinema che spesso diventano simboli di un'intera generazione. I Simpson sono il marchio d'eccellenza della classe '90-'95, arrivando a contagiare grandi e piccoli con il sarcasmo raffinato, l'ironia mai grossolana e la straordinaria umanità di Homer Simpson. Il capofamiglia di Evergreen Terrace rappresenta ognuno di noi, con qualche talento e tanti difetti. Ogni volta che Homer si addormenta sul posto di lavoro, fa le ore piccole alla taverna di Boe o esulta di fronte ad una costoletta di maiale, è come se fossimo presi per la spalla e ci venisse sussurrato: "Non preoccuparti. Capita anche a me, che sono il simbolo della serie più amata degli anni novanta e duemila". Il merito dell'impagabile singolarità del carattere di Homer è dovuto alla classe di Tonino Accolla. Se Frank Sinatra era "The Voice", egli invece rappresentava "La Voce" dei più amati personaggi del pubblico italiano. Il timbro gutturale di Homer e i suoi tanti tormentoni ormai passati alla storia quali "D'Oh" e "Mitico!", la leggendaria risata di Eddie Murphy e la parlantina sbrigliata di Jim Carrey in Una Settimana da Dio. Si deve a lui la direzione del doppiaggio di gran parte delle stagioni de I Simpson (compreso il fortunato film del 2007) e di altre pellicole indimenticabili come Titanic e Avatar, oltre ad un'interminabile serie di attori e personaggi cui ha prestato la voce. Una carriera straordinariamente prolifica che ha contribuito in modo determinante alla fama dell'Italia come patria di grandi doppiatori, al pari di Ferruccio Amendola e Renato Izzo, da considerare il padre artistico di Accolla, avendolo scoperto ed avviato alla carriera di doppiatore. Da oggi in poi gli attori e i personaggi che più hanno appassionato il pubblico italiano non saranno più gli stessi: hanno perso per sempre la loro fantastica voce. Grazie, "Mitico" Tonino!

Nessun commento:

Posta un commento