STASERA CON ParlaMente 18 luglio 2014

martedì 2 luglio 2013

Uncle Sam is watching you

Storie di spionaggio, intercettazioni e segreti inconfessabili. Cambiano i volti, i tempi e i contesti, ma il contenuto è sempre quello. Il gate colpisce ancora. Protagonista e principale imputato il governo degli Stati Uniti d'America, ancora una volta scoperto ad appropriarsi di ciò che ogni paese democratico (difficile trovarne uno, di questi tempi) dovrebbe riconoscere come un diritto inviolabile, quello alla privacy. Il Datagate è solo un sintomo della schizofrenia da terrorismo di cui soffre l'America dall'11 settembre 2001 e non bisogna certo scomodare Freud per affermarlo. La prevenzione degli attacchi contro la cittadinanza si è trasformata in una paranoica ossessione, fatta di scrupolosi controlli della vita privata della popolazione. Visiti spesso siti di armi e su Facebook critichi duramente il presidente Obama? Allora sei un potenziale terrorista, da tenere d'occhio, finché la Nsa non avrà appurato che il tuo atto più pericoloso nei confronti della società consiste nel gettare la plastica nel cassonetto dell'umido. Ma fino a quel momento tu sei una possibile minaccia, uno che la mattina va ad accompagnare i figli a scuola e poi si chiude nella cantina di casa a studiare il modo migliore per far saltare in aria Franklin Square. E così loro hanno il diritto di entrare nella tua vita privata e verificare se tu abbia collegamenti con un gruppo jidaista o un manipolo di anarchici, invadendo i segreti così piccoli ed altrettanto inconfessabili che ognuno custodisce, magari confidandoli ad un amico nel mezzo di una telefonata nella (vana) sicurezza che nessun'altro stia ascoltando.

Ma il comportamento schizoide dello Zio Sam non si risolve semplicemente in una innocente sbirciata nelle vite dei suoi cittadini (pensate che in Italia non succeda? Complimenti, avete appena vinto un biglietto aereo di sola andata per il Mondo Reale). Ecco che negli ambienti di Bruxelles si scopre con indignazione che gli Usa tengono sotto controllo anche le sedi diplomatiche di paesi come l'Italia e la Francia. Non stiamo parlando di stati canaglia come la Corea del Nord o l'Iran, bensì di nazioni in rapporti decisamente idilliaci con gli Stati Uniti (la collaborazione del nostro paese al progetto F35 è l'equivalente di un'appassionata dichiarazione d'amore. Amare la pace, armare la pace, non dimentichiamolo. Semper Fidelis). Insomma, ciò che succede oggi è ben più grave di quanto accadde quarant'anni fa al Watergate Hotel. Allora ad essere spiati erano solo gli avversari politici, mentre oggi nemici e amici si trovano sotto lo stesso fuoco silenzioso del grande orecchio dello Zio. Perché sarà anche vero che l'età lo avrà reso paranoico, ma lui ci sente ancora benissimo.



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